La Finanziaria 2013, c.d. legge di Stabilità, (n. 228 del 24/12/2012) non ha riproposto, come avvenuto nell’ultimo decennio, la proroga della Legge 236/1993 che consentiva la possibilità di iscrizione nelle liste di mobilità dei lavoratori licenziati individualmente, per giustificato motivo oggettivo, sia da aziende con meno che più di 15 dipendenti.
Tale iscrizione agevolava i lavoratori nella ricerca di un’altra occupazione in quanto, in caso di nuova assunzione, riconosceva al datore di lavoro uno sgravio contributivo per la durata di 18 mesi, se assunti a tempo indeterminato e di 24 mesi, se assunti a tempo determinato e successivamente trasformati a tempo indeterminato.
L’agevolazione consisteva nel pagamento dei contributi INPS nella misura del 10%, pari a quella prevista per gli apprendisti, in luogo del contributo pieno (ad es.: 28,98% per il settore commercio, 29,56% impiegati industria, ecc.).
Questo creava una sorta di canale preferenziale sulle imprese per l’assunzione di questi lavoratori, determinato appunto dall’attribuzione degli sgravi contributivi.
A seguito della norma in esame:
• gli incentivi per i lavoratori iscritti nelle liste di mobilità a seguito di licenziamento individuale rimangono applicabili alle assunzioni, proroghe e trasformazioni avvenute entro il 31 dicembre 2012;
• mentre non è più possibile beneficiare degli sgravi contributivi per le assunzioni, proroghe e trasformazioni effettuate dal 1° gennaio 2013.
Ci preme sottolineare che, non potranno più dare luogo agli sgravi contributivi, non solo le assunzioni fatte dal 1° gennaio 2013, ma anche le proroghe o le trasformazioni avvenute nel 2013 di lavoratori assunti nel corso del 2012. Pertanto, in questi casi, dal mese di gennaio 2013, verranno applicate le aliquote INPS intere.
Non è escluso che, in un prossimo futuro, possano intervenire disposizioni che modifichino l’attuale situazione. Siamo a conoscenza che, al momento, i Centri per l’Impiego, per i lavoratori licenziati dal 1 gennaio 2013, in forma individuale, provvedono a ritirare le domande di iscrizione nelle liste di mobilità e a tenerle sospese in attesa di nuovi orientamenti.