Dalla Dott. Esmeralda Trogu, referente del network per la provincia di Oristano, nuove opportunità di fondi a disposizione per le attività legate all’agricoltura.
Approvata la nuova Politica Agricola Comune 2014-2020:
Stanziati 52 miliardi di euro a favore del settore dell’agricoltura: il provvedimento attuativo per la programmazione dei fondi europei nel settore agricolo per i prossimi 7 anni è stato approvato dal Consiglio dei Ministri n. 25. A darne l’annuncio è stato il ministro Maurizio Martina durante la conferenza stampa a margine del CdM e più in particolare, si legge nella nota stampa di Palazzo Chigi, è stata approvata la nuova Politica Agricola Comune 2014-2020, ovvero:
“La nuova PAC: le scelte nazionali – Regolamento (UE) n. 1307/2013″, che consente al ministro delle politiche agricole Maurizio Martina di comunicare all’Unione Europea, entro il termine stabilito del 1 agosto, le scelte nazionali relative all’applicazione della riforma della nuova PAC fino al 2020.
Si tratta di una boccata di ossigeno importante per le imprese agricole. Dei 52 miliardi di euro previsti dalla nuova PA circa 27 sono messi a disposizione del Paese per gli aiuti diretti del I Pilastro (pagamenti diretti), completamente finanziati dall’Europa. Ci sono poi 21 miliardi di euro volti a finanziare le misure del II Pilastro (lo sviluppo rurale), finanziati per metà dai fondi europei e per metà dall’Italia. A queste risorse vanno poi aggiunti i finanziamenti dell’OCM (Organizzazione Comune di Mercato) di circa 4 miliardi di euro. In generale sono previste misure a favore dei giovani imprenditori agricoli, azioni a sostegno delle zone montane finalizzata alla tutela del territorio ed al mantenimento della vitalità dei contesti socio-economici più a rischio, incentivi a favore dei sistemi produttivi maggiormente sostenibili ed una particolare attenzione alle questioni legate al benessere animale.
Il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina ha dichiarato:
«Nei prossimi sette anni abbiamo a disposizione 52 miliardi di euro da investire per il rilancio e il futuro dell’agroalimentare nazionale. Abbiamo fatto scelte non banali come destinare 80 milioni di euro all’anno alle imprese agricole condotte da giovani, con la maggiorazione del 25% degli aiuti diretti per 5 anni. Così come abbiamo deciso che non percepiranno più aiuti soggetti come le banche, le assicurazioni, le società immobiliari e finanziarie. Non è la PAC che avremmo voluto, ma abbiamo lavorato intensamente in questi mesi con le Regioni per trovare una sintesi delle esigenze particolari dei vari territori. Ora i nostri imprenditori agricoli hanno un anno per adeguarsi alla riforma in vista della prima domanda unica che sarà nel 2015».