Oggi un collega mi ha detto che il pasticciere deve fare il pasticciere ed il commercialista il commercialista, intendendo che il commercialista deve fare solo la contabilità e la consulenza fiscale.
Ma quale è il vero mestiere del commercialista?
Per rispondere dobbiamo fare due considerazioni una storica l’altra riferita al nostro bagaglio di conoscenze scientifiche.
Prima della riforma fiscale del 1972 il commercialista era l’angelo custode dell’imprenditore che spesso non aveva nemmeno la terza media e aveva bisogno di qualcuno al suo fianco che lo aiutasse a fare impresa. Questo qualcuno era il commercialista. Niente fisco solo pura ECONOMIA AZIENDALE.
Poi è accaduto che il nostro STATO in maniera artificiale ha creato un nuovo mercato quella della vessazione fiscale ed amministrativa e chiunque apriva uno studio con su scritto commercialista, studio tributario etc dopo pochissimo tempo si vedeva arrivare Orde di clienti che pagavano bene e quindi noi commercialisti ci siamo allontanati dalle nostre origini (l’economia aziendale) e ci siamo SPECIALIZZATI nel DISBRIGO PRATICHE TRIBUTARIE. Perché vedete nei libri di Economia Aziendale non c’è traccia di un consulente che aiuti le imprese a pagare bene le tasse, c’è solo scritto che le imprese pagano le tasse (che dovrebbe essere una cosa semplicissima così come in tutte le parti del mondo).
Nel nostro percorso di studi noi abbiamo un SOLO esame (diritto tributario) che si occupa di fisco e poi nemmeno della prassi ma dei principi. Invece abbiamo due esami di Ragioneria, svariati esami sul controllo di gestione e sull’analisi di bilancio duo o tre sul marketing e per non parlare del diritto commerciale, fallimentare, privato, pubblico ed amministrativo.
Quindi se volessi rispondere alla domanda COSA SI PREPARA A FARE UNO CHE HA FATTO IL PERCORSO DI STUDI DI U COMMERCIALISTA?
1 sicuramente controllo di gestione (cruscotti di controllo)
2 sicuramente analisi di bilancio e programmazione strategica (cruscottino i 12 pilastri aziendali)
3 sicuramente assistere l’azienda nelle fase di crisi (diritto fallimentare, civile, bancario)
4 sicuramente aiutare l’azienda a trovare mercato a consolidare il marchio (marketing e webmarketing )
5 sicuramente assistere nel passaggio generazionale, nella secretazione del patrimonio personale, nella programmazione della previdenza e nella copertura dei rischi (consulenza finanziaria indipendente )
6 ANCHE ma solo anche e non soltanto Tax planning cioè programmazione fiscale
A questo occorre aggiungere che oggi i nostri clienti a cui presentiamo soltanto il F24 ci odiano ci vedono come il fumo negli occhi così non ci pagano o se devono pagare si rivolgono a qualcuno che costa meno.
Quindi la risposta è che il commercialista deve fare il consulente aziendale e anche il fiscalista, ma attenzione se in futuro farà solo il fiscalista senza fare consulenza aziendale sarà spazzato via dal mercato.
L’esternalizzazione del basso valore aggiunto è una strategia inderogabile per recuperare risorse di tempo, oggi dedicate ad attività percepite come inutili dai nostri clienti, per dedicare all’erogazione dell’alto valore aggiunto.
Di questo e anche molto di più parleremo il 2, 3 e 4 ottobre a Fano Al nuovo commercialista future expo. COME SARÀ IL COMMERCIALISTA DEL FUTURO?
Per info clicca qui: http://www.ilnuovocommercialista.it/future-expo-2015-video-5/