E ci sono ancora colleghi che si scandalizzano delle mie posizioni sul futuro della professione espressa su www.lamortedelcommercialista.it
La discussione era la seguente ‘Sai qual è il più grande paradosso del commercialista? eBook gratuito ‘come esternalizzare la contabilità’ (clicca qui se vuoi prenderne parte anche tu http://www.linkedin.com/groups/Sai-qual-è-più-grande-4031096.S.5856723793405313024)
Ed Elisa Bertini ha commentato così:
‘Buongiorno,
vi porto il mio/nostro contributo da cliente di commercialisti di una Srl.
Condivido il post iniziale e, provo ad andare oltre. La mia percezione del commercialista è di sostituto delle agenzie delle entrate a mie spese.
E, aggiungo, è l’opinione diffusa di tutti gli amministratori d’azienda che conosco.
C’è una gran voglia di mandare tutto a monte in questo paese, c’è una percezione di un groviglio di regole incomprensibili e, ad onor del vero, poco fanno i commercialisti per “tradurre” il linguaggio per adepti in italiano e spiegare le varie situazioni.
Inoltre, il commercialista pur possedendo una visione privilegiata sul business dei suoi clienti, poco o nulla FA per il futuro (consigli, suggerimenti, riflessioni) mentre si concentra sul passato.
Ergo, errori e sbagli dell’impresa sono destinati a ripetersi nel tempo.
Infine, aggiungo, il personale dipendente del commercialista è di basso profilo e non ha alcuna capacità di relazione con il cliente che tratta alla stregua di un minus habens se non capisce al volo i termini burocratico-fiscal-amministrativi e, a poco o nulla servono le circolari mensili che intasano la posta del cliente.
In definitiva, varrebbe la pena che il commercialista facesse qualche domanda in più al cliente e qualche comunicazione e richiesta di competenze in meno….parlateci, spiegateci, consigliateci, del resto, lo dico come utente, non ce ne frega nulla! meno informazioni…’